Podcast
DI TUTTO UN POdcast #4: l’Amore
Come fossimo in un bar di altri tempi, due uomini di generazioni diverse, con…
DI TUTTO UN POdcast #3: l’Altro
Come fossimo in un bar di altri tempi, due uomini di generazioni diverse, con storie e…
Kami-kaze
L’editoriale di Pietro Vereni
Picchia la moglie per colpa della cultura?
Il caso della donna nata in Bangladesh e cresciuta in italia, che ha denunciato il marito per maltrattamenti in famiglia, ci costringe a toccare tre argomenti importanti per la nostra disciplina: il concetto di cultura, il concetto di tradizione e il concetto di relazioni di genere. Veniamo alla storia in sé: una donna nata in Bangladesh, ma di fatto cresciuta in Italia, nel 2019 ha denunciato il marito per essere stata trattata da…
Berlusconi, i sogni, la politica e la religione (due cosucce tanto per)
Se n'è parlato davvero in tutti i modi e in tutte le lingue del mondo: la morte di Berlusconi ci spinge a riflettere sul senso della parola “politica” e sui suoi protagonisti. Le mie considerazioni partono da due letture particolarmente preziose sull'argomento, un articolo di Fabio Dei pubblicato sul Manifesto, e la “cronaca profonda” del funerale di Berlusconi raccolta da Tiziano Scarpa su Domani. La premessa che forse anticipa lo…
Sostituzione etnica? La colpa non è (solo) del ministro Lollobrigida, ma degli antropologi culturali
(ne parlo anche in questo video su instagram) Nel giro di pochi giorni il ministro Lollobrigida ha usato per due volte in maniera alquanto confusa e impropria il termine etnia e l’aggettivo derivato, etnico, parlando prima del rischio di una “sostituzione etnica” da parte degli immigrati e poi di “etnia” italiana come meritevole di salvaguardia. Si tratta di un uso gravemente scorretto, e la prima reazione di una persona…
Sensomania
La smania di ricercare il Senso, attraverso poesia narrativa e illustrazione
Lo hau di nonna in una banconota. Tra thick e thin description
di Riccardo Romito L’idea che il denaro sia una cosa associabile alla spiritualità e capace di dare un senso trascendente al nostro agire sembrerebbe bislacca. In pochi, per esempio, sono pronti a credere che una banconota possa racchiudere l’Hau di mia nonna, una delle due parti contrattuali della nota pratica rituale della paghetta. Sin dagli anni delle ultime emissioni del vecchio conio, nonna Vittoria soleva ingrossare le tasche…
Secondo Angelo Brelich, mia madre sarebbe vicina al fondare una religione
di Stella Francoise Iacovelli La mia famiglia ha la necessità di operare una serie di rituali al fine di scacciare la sfortuna. Intendiamoci bene: al di fuori di questo mi considero una persona estremamente razionale. L'assurda consuetudine – che si tramanda dalla notte dei tempi fino ad arrivare a mia madre, la sciamana officiante dei rituali – può essere letta seguendo gli aspetti delineati da Angelo Brelich in “Introduzione alla…
Zingarandia
Lacrime lacrime non ce n'è mai abbastanza quando vien su la scoglionatura, inutile dire cuore mio spaccati a mezzo come un uovo e manda via il vischioso male, quando ti prende lei la bestia non c'è più nulla da fare solo stare ad aspettare un giorno appresso all'altro. Quando ti prende lei la bestia ti spazza via le case anzi le casupole e ti porta in un lager che dicono è un posto dove starete bene, sì, starete bene, ma poi non puoi…
Brulikami
Un lavorio lento e costante: tentare di mettere in ordine i pezzi confusi del mondo.
Le ragioni del potere sono umane o divine? Incontro conclusivo di leggere de Waal a Rebibbia, #7
Il 13 giugno, esattamente il giorno successivo alla morte di Silvio Berlusconi, si chiudeva con l’ultimo incontro il seminario Leggere de Waal a Rebibbia. Abbiamo deciso di cominciare il dibattito conclusivo partendo proprio dalla figura controversa e polarizzante di Berlusconi, ricollegandoci alla lezione precedente che ruotava attorno alla questione della gerarchia e della costruzione del potere. Pietro Vereni ha introdotto il…
La gerarchia e le risorse umane. Leggere de Waal a Rebibbia, incontro 6
Il penultimo incontro del seminario Leggere de Waal a Rebibbia ha riguardato il tema della gerarchia e della costruzione del potere in carcere. Che il carcere sia un luogo in cui il potere guadagni la sua ufficializzazione attraverso i tre passaggi fondamentali di gerarchia, militarizzazione e burocrazia è scontato. Non lo sono, invece, le pratiche esplicite formali (che variano da struttura a struttura), né quelle implicite che si…
Antenati si diventa (da vivi)
Nel nostro mondo laico e secolarizzato, e quindi costretto alla mancanza di senso, viviamo in uno stato d’assedio del vivente. La cittadella della vita umana somiglia a un fortino dentro cui tratteniamo i nostri pensieri, le nostre playlist, i nostri podcast e i nostri affetti, finché durano; tutto intorno c’è il progressivo nulla della Morte che consuma nel correre del Tempo quegli spazi vivi, per ciascuno di noi. Una tale concezione…
Kamiteca
Il NYT ha un motto: Tutte le notizie che vale la pena stampare. Noi restiamo umili e vi restituiamo tutti i documentari, film, saggi e podcast che vale la pena sfruculiare.
Come molti boomer. Gregory Bateson, il calcio e l’epistemologia del sacro
RECENSIONE DI Gregory Bateson, Mary Catherine Bateson, Dove gli angeli esitano. Verso un’epistemologia del Sacro, Milano, Adelphi, 1989, pp.332. Come molti boomer, partecipo a un gruppo di whatsapp con i miei ex compagni del liceo, roba di quarant’anni fa. È una cosa abbastanza divertente, tranne quando si parla di calcio. Si parla parecchio di calcio, in effetti, e non è che io sia proprio un fanatico. Da un paio d’anni, grazie a…
Lì dentro: un flusso di coscienza (n)etnografico
Filippo Ceccarelli viene definito, tra i giornalisti politici, “il cesellatore”: l’uomo capace di creare affreschi del tutto verosimiglianti sui vizi e le virtù della classe dirigente, più che limitarsi a raccontare le storie dei politici. Su questo, in grado di competere solo con La Grande Bellezza sorrentiniana. Ne Gli italiani nei social, Ceccarelli veste di nuova pretesa non tanto le proprie modalità narrative, quanto l’oggetto…
“Diversi”: le differenze di genere viste da un primatologo
Quando si esce dal mondo delle scienze sociali per affacciarsi su altre discipline (in questo caso: la primatologia), una delle differenze che si fanno notare quasi subito è la concezione del tempo. Gli studiosi dell’uomo come animale sociale hanno come limite superiore qualche decina di migliaia d’anni; chi si occupa anche di ominidi può andare indietro qualche milione d’anni. Ma chi studia l’umano ricollegandolo (con tutta la sua…